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Può l’osteopatia dare un contributo nella cura dei bambini affetti da disturbi dell’attenzione senza e con iperattività ADD/ADHD?

by C.I.O.
OsteopatiaNews

Può l’osteopatia dare un contributo nella cura dei bambini affetti da disturbi dell’attenzione senza e con iperattività ADD/ADHD?

Studio randomizzato e controllato

Bierent-Vass A., Lang J., Neumann N., AFO, 2004

Abstract

Il quadro dei disturbi presenti nella sindrome di deficit di attenzione con e senza iperattività non è ben definito e varie sono le definizioni secondo i gruppi di lavoro che si occupano di questi bambini. Si è convenuto di inquadrare la ADD/ADHD come sindrome clinica. La così detta ADD ( sindrome da deficit di attenzione ) pura si manifesta spesso con ipoattività: i bambini appaiano rallentati e sono passivi verso nuove situazioni. Spesso hanno la testa tra “le nuvole” e fanno fatica ad iniziare e/o a portare a termine le richieste a loro fatte. Come potevamo aspettarci, non esiste patogenesi specifica e valida per tutti casi. I dati scientifici parlano di eventuali deficit organici a livello cerebrale. Effettivamente è stato documentata la presenza di alcune anomalie strutturali con o senza riduzione del metabolismo cerebrale in varie zone corticali e subcorticali. Le nuove tecniche per immagine permettono di mostrare una fino ad ora impensabile capacità di riorganizzazione cerebrale. La discussione sulle alterazioni dei sistemi neurochimici, in particolare dell’ipofunzione del sistema dopaminergico è di importanza cruciale. Si presume che vi sia una disfunzione del lobo frontale, del neostriato e del nucleo accumbens.Queste strutture utilizzano come neurotrasmettitore la dopamina. Una ipofunzionalità può essere spiegata con un deficit genetico. Si discute sul D4-Dopamina recettore, che permette di inviare il segnale della dopamina alla sinapsi ricevente. Ci potrebbe essere però anche una modificazione dei geni responsabili del trasporto della dopamina ma fino ad oggi non è stato possibile documentarne il deficit nei bambini affetti da ADD/ADHD (3,5). Come ulteriori possibilità dell’eziologia vengono menzionate cause ereditarie come allergie, per esempio a salicilati, fosfati, coloranti e zuccheri, cause tossicologiche come l’abuso di alcol e nicotina da parte della madre, oppure infezioni da streptococco durante la gravidanza, ma sembrano importanti anche fattori ambientali, cioè psicosociali (2,3,5).

Caratteristiche cliniche della sindrome ADD/ADHD

Alterata attenzione:

  • Incapacità di prestare attenzione e concentrazione per un tempo prolungato
  • Facilità nel dimenticare
  • Percezione errata
  • Incapacità di approfondire un lavoro o un gioco

Impulsività:

  • Agire in modo impulsivo, azione troppo veloce
  • Nel complesso immaturità nel comportamento e nella soluzione di problemi
  • Incapacità di attendere per soddisfare le proprie necessità

Iperattività:

  • Forte irritabilità motoria
  • Azioniamo
  • Forte spinta a parlare

Osservando la molteplicità di cause e fattori importanti per l’eziologia, ci sembra stupefacente la denominazione dell’ADD/ADHD come sindrome clinica. Ancora più stupefacente sembra la strategia terapeutica del mondo scientifico. Sostanzialmente viene utilizzato il Methylphenidat, in commercio Ritalin, eventualmente abbinato a psicoterapia e terapia del comportamento (2). Questa condotta terapeutica aiuta i genitori, le famiglie e la scuola a migliorare la convivenza con bambini affetti da questa patologia. Bisogna però tenere conto degli effetti collaterali di tale farmaco e del prezzo che devono pagare i piccoli pazienti sottoposti alla terapia con Ritalin. Attualmente sono circa 10 milioni i bambini in tutto il mondo che prendono questo farmaco. Le pillole aumentano il loro stato di veglia, la loro attenzione, fanno diminuire l’appetito, possono aumentare la frequenza cardiaca e la pressione e rinforzare l’atteggiamento psicotico. I pazienti possono inoltre soffrire di cefalea ed insonnia, questo per menzionare soltanto alcuni possibili effetti collaterali.(6). Tenendo conto delle grandi difficoltà a cui le famiglie devono quotidianamente fare fronte, non si può condannare a priori l’utilizzo del Ritalin. Tutto questo deve però rappresentare un grande stimolo per cercare nuove ed alternative strategie terapeutiche. Così anche gli osteopati si sono messi sulla strada della ricerca. W.G.Sutherland e sua moglie Adah Strand Sutherland hanno elaborato un progetto di studio con bambini iperattivi, bambini con problemi di apprendimento e con problemi sociali ed emotivi. Hanno riscontrato cambiamenti strutturali a livello dell’occipite, compressione nella zona OAE, tensioni della dura madre e, in generale, un cranio duro e con pochissimo movimento a livello delle suture (7). Da tenere conto anche del lavoro fatto da Viola Frymann; lei ha visto che l’80% dei bambini con difficoltà di apprendimento ha subito oltre ad altri fattori, una nascita difficoltosa e soffre per questo motivo di deficit a livello neuro-muscolo-scheletrico. Lei ha potuto dimostrare l’esistenza di una fase sensibile fino a due anni, in cui gli strains-pattern possono contribuire allo sviluppo di difficoltà nell’ apprendimento. I bambini sottoposti a diagnosi e trattamento osteopatico con tecniche rivolte a tutti i sistemi corporei hanno potuto trarre vantaggio da tale trattamento anche oltre il secondo anno di età (8). Questo lavoro fa parte di uno studio più complesso elaborato come tesi di conclusione di corso formativo (1). Tutti gli studi clinici confermano che il trattamento osteopatico dei bambini affetti da ADD/ADHD, effettuato su singole strutture del cranio, oppure come trattamento generale, hanno portato a risultati di successo statisticamente rilevanti.

Ipotesi di studio

L’osteopatia può dare il suo contributo nella terapia di bambini con difficoltà di attenzione con o senza iperattività ADD/ADHD? La valutazione di base dovrebbe essere il cambiamento della sintomatologia specifica e dello stato generale del bambino correlato alla sua patologia di fondo.

Metodi

Hanno partecipato a questo studio 77 bambini tra 6 e 14 anni con diagnosi ADD/ADHD. Secondo il principio della casualità 50 bambini sono stati inseriti nel gruppo 1. Nel gruppo di controllo 0 sono stati inseriti 27 bambini; questi bimbi sono stati valutati osteopaticamente, ma non trattati. E’ stato possibile così confrontare i cambiamenti dopo il trattamento osteopatico dei bambini del gruppo 1 rispetto al gruppo 0. Il parametro primario considerato è costituito dai sintomi, descritti nel ICD 10; come scala di misurazione ci siamo serviti del questionario della “Conners-Scala”. Il parametro secondario è lo stato di salute generale dei bambini e per questo ci siamo avvalsi di un questionario di anamnesi e di una scheda di rilevamento osteopatico. La procedura di lavoro è stata la seguente:

Gruppo 1:

  • 1° appuntamento:
    • I genitori compilano il questionario anamnestico e quello della “Conners-Scala”
    • Si esegue una valutazione e diagnosi osteopatica ma nessun trattamento
  • 2°-5° appuntamento:
    • Quattro trattamenti a distanza di 15 giorni
    • Valutazione osteopatica ad ogni seduta
  • 6° appuntamento:
    • Valutazione e diagnosi osteopatica definitiva a distanza di quattro settimane dal quarto trattamento osteopatico
    • I genitori compilano il questionario della “Conners Scala”
    • Non viene eseguito alcun trattamento osteopatico

Gruppo 0:
Questo gruppo ha partecipato soltanto al primo e sesto appuntamento.

Risultati

L’elaborazione statistica dalla “Conners-Scala” è stata effettuata tramite l’aiuto del test di somme dei range secondo Wilcoxon che porta ad una scala ordinaria da: -3 =grande peggioramento a +3=grande miglioramento. Le disfunzioni rilevate sono state valutate in percentuale. Per noi è stata molto interessante la scoperta di alcune zone problematiche: tensioni delle membrane intracraniali 81,1%, disfunzioni occipitali 72,7%, osso temporale in RI 48,1% e compressione della SSB 44,2%. Abbiamo riscontrato tensioni nella zona sternale e toracica nel 64,9% e disfunzioni del sacro nel 63,6%. A livello dei visceri addominali abbiamo trovato tensioni nel 27,3%

Discussione dei risultati

Dalla nostra ricerca risulta che l’osteopatia può dare il suo contributo terapeutico ai bambini affetti da sindrome ADD/ADHD. Con la elaborazione percentuale dei dati ottenuti risulta che il 50% dei bambini del gruppo trattato ha ottenuto un miglioramento della sintomatologia. Questo risultato è stato misurato con la scala di Conners di 10 domande. Il miglioramento è suddiviso con le seguenti percentuali:

  • 35,6% – “un po’” migliorato
  • 12,8% – “abbastanza” migliorato
  • 1,2% – “molto” migliorato

Nel gruppo di controllo solo il 9,3% dei bambini ha ottenuto “un po’” di miglioramento. Il punto forte di questa ricerca sta, secondo noi, nell’avere mantenuto la visione globale a partire dell’anamnesi , al trattamento e all’elaborazione dei dati. Alcuni aspetti si sono presentati con una frequenza significativa ( > 50% ). Nell’anamnesi famigliare abbiamo trovato più del 40% di patologie croniche ; non esiste invece familiarità per la sindrome nel senso di ereditarietà. Soltanto il 13% di famiglie è risultata positiva per sintomi inerenti alla ADD/ADHD. Per quanto riguarda la gravidanza circa il 50 % delle madri segnala problemi internistici ed il 60 % ha lamentato dolori alla colonna vertebrale ma , assieme al 60% che ha riferito stress importante, non ci sembra possano essere problematiche di influenza rilevante sulla patologia da noi studiata. Il ricordo della situazione del parto e dello sviluppo del bimbo nel periodo neonatale, ci ha stupiti non poco. Il 50% delle donne ha subito manovre ostetriche e, al 60% sono stati somministrati farmaci durante il travaglio ed il parto. La percentuale di ipossia dei nascituri è risultata essere del 20% ed è , a nostro avviso, elevata. Nel 35% dei casi i genitori segnalano una asimmetria del cranio alla nascita; il 28% dei bambini presentava un edema cranico post-partum. Anche se non possiamo affermare che questi dati siano significativi per l’insorgenza della sindrome ADD/ADHD, il fatto che questi bambini abbiano subito un parto problematico è certo , per cui il trattamento osteopatico è senza dubbio un approccio sensato per trattare il trauma della nascita. Ben il 65% dei bambini presenta problemi del sonno . Questo dato potrebbe supportare lo studio di M.Lecendrieux et al., che mette in evidenza la connessione tra ADD/ADHD e problemi del sonno che hanno un impatto importante per i bimbi e per i loro genitori. La stessa attenzione deve essere rivolta ai bimbi “rigurgitatori” che rappresentano il 50% dei casi ed ai bambini con difficoltà di suzione e di deglutizione che rappresentano il 30%. Il 50% dei bambini è affetto da malocclusione ed il 48% è in trattamento ortodontico. Questo può portare ad una compressione mascellare con ridotta mobilità articolare e dei tessuti circostanti. Secondo questa tesi (Churchland, 2001) una compressione dell’osso temporale, articolato con il mascellare, può causare una disfunzione nella gerarchia di elaborazione del centro di produzione del linguaggio. Questo dato combacia con il nostro risultato , secondo il quale il 65% dei bambini presenta difficoltà di linguaggio. Disfunzioni della mascella portano a tensione delle membrane e disfunzione della corteccia prefrontale destra (Frymann, Magoun ed al.) ; con le tecniche di equilibrio delle membrane reciproche , l’osteopatia può dare un input di trattamento interessante. Più del 71% dei bambini soffre di disturbi dell’alimentazione, il 42% presenta intolleranze alimentari di cui il 31% al latte vaccino. Questi problemi possono sfociare in malattie del metabolismo che coinvolgono l’attività epatica e pancreatica con conseguente ridotto rifornimento energetico al cervello (Schmidt, Thews, 1995). Anche in questi casi le tecniche osteopatiche viscerali costituiscono un trattamento importante. Le segnalazioni anamnestiche riguardanti traumi ed interventi sono nella norma rispetto all’età. Traumi cranici importanti sono stati segnalati in meno del 10% . Più del 48% dei bambini presentava patologie a carico del sistema ORL, nel 26% si trattava di otite cronica. Sappiamo della correlazione tra otite e ADD/ADHD (Silva, 1989). Disfunzioni dell’osso temporale possono portare e disfunzione della SSB; una ipoacusia porta prima o poi ad una alterazione della percezione acustica. Anche nella nostra ricerca sono più i maschi affetti da questa patologia ma studi molto recenti su gemelli invece non parlano di una maggiore casistica maschile (Schmidt, 2003).

Riflessioni finali e prospettive

Grazie ai lavori che precedono questo nostro studio, ci potevamo aspettare un esito positivo, ma la chiarezza del risultato ci stupisce e ci da’ una certa soddisfazione. Pensiamo che sia stata premiata la condotta di procedere secondo lo spirito osteopatico in modo globale ad ogni trattamento, senza trattare a priori le disfunzioni nei vari distretti del corpo. Nei bambini trattati non abbiamo potuto osservare uno schema lesionale comune. Stiamo discutendo delle conseguenze dei pattern traumatici rilevati a livello del cranio in generale e della compressione dell’osso temporale in particolare con riferimento a queste zone corticali .L’unico filo conduttore riscontrato nel nostro occuparci della tematica ADD/ADHD sembra il fatto che si tratti di una problematica multifattoriale. Speriamo che il maggior interesse dell’opinione pubblica sostenga la ricerca, nell’intento di capire meglio l’origine e di conseguenza, di trovare nuovi percorsi terapeutici. Siccome il trattamento osteopatico ha tante possibilità e, già secondo i principi fondamentali di Still, è rispettoso verso tutto l’individuo, rappresenta una reale speranza di poter aiutare questi bambini nello sviluppo del loro potenziale. Speriamo che questo studio abbia dato un piccolo contributo a questo grande tema e, nello spirito di W.G.Sutherland: “ho soltanto scostata la tenda sul fianco, per vedere qualcosa”. L’abstract è stato liberamente tradotto, rielaborato e sintetizzato a cura del Comitato Scientifico di Osteopatianews.


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