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Osteopatia e Fibromialgia: mani esperte contro il dolore

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Osteopatia e Fibromialgia: mani esperte contro il dolore

Uno studio del  CIO Collegio Italiano di Osteopatia.

Sommario

Osteopatia e Fibromialgia: mani esperte contro il dolore. La fibromialgia o sindrome fibromialgica è una patologia di difficile interpretazione e per questo poco conosciuta e diagnosticata. Nonostante se ne parli poco, essa viene indicata da recenti statistiche al secondo o terzo posto fra le malattie reumatiche e colpisce per lo più donne adulte. È caratterizzata da dolore cronico diffuso a tutto il corpo, stanchezza, disturbi del sonno e diversi altri sintomi che compromettono pesantemente la qualità della vita.

Fibromialgia: chi colpisce?

L’incidenza della malattia varia dallo 0,5 al 12% a seconda della popolazione campionata e del metodo di accertamento utilizzato. Le donne superano i maschi in un rapporto di circa 3 a 1. Un’indagine in 5 Paesi europei (Germania, Italia, Portogallo, Francia e Spagna) è andata a sondare la presenza della fibromialgia nella popolazione generale e in 8 cliniche reumatologiche partecipanti; la presenza complessiva nei 5 Paesi variava dal 2,9 al 14% nei pazienti ambulatoriali trattati negli studi reumatologici.

La prevalenza della sindrome aumenta con l’età, soprattutto nella mezza età (50-59 anni) e poi diminuisce nei gruppi di età più avanzata (più di 80 anni). L’età media di diagnosi, comunque, è tra i 30 e i 50 anni. La fibromialgia nei bambini è ormai ben riconosciuta e colpisce dall’1% al 6,2% dei più piccoli; negli adolescenti è associata a una significativa compromissione della funzione fisica e a uno stato di salute non buono rispetto ai coetanei, con conseguente isolamento e assenteismo scolastico.

Osteopatia fibromialgia mani in aiuto
©Antonioguillem – stock.adobe.com

Fibromialgia: quali sono le cause?

Le cause della sindrome sono ancora poco chiare. “I fattori psicosociali possono giocare un ruolo importante – spiega Stefano Matassoni, osteopata che ha tenuto un corso per osteopati su questo tema al CIO, Collegio Italiano di Osteopatia – tanto che alcuni studiosi hanno suggerito il concetto di resilienza, quel fattore protettivo che rende le persone meno vulnerabili agli eventi avversi della vita, e può essere applicato ai pazienti con qualsiasi condizione di dolore cronico. È stato ipotizzato che l’immunità sia fondamentale nella patogenesi della malattia, poiché i fattori scatenanti l’auto-immunità, come traumi e infezioni, sono tra gli eventi più frequenti che precedono la sua comparsa”. In alcuni casi, spiega Matassoni, essa può anche essere temporalmente collegata a vaccinazioni, protesi mammarie al silicone o a iniezioni di olio minerale, che generano una reazione neuroinfiammatoria. Un altro aspetto sotto esame è l’asse intestino-cervello, che collega il microbioma intestinale con il cervello attraverso il sistema nervoso enterico: i pazienti con fibromialgia hanno batteri intestinali meno diversificati e presentano cambiamenti nel metabolismo dei neurotrasmettitori.

Inoltre, uno studio recente ha stabilito che la densità delle fibre nervose intraepidermiche era ridotta in due terzi dei pazienti, e che questi sentivano un dolore più intenso e lancinante, un maggior peso della malattia e più ansia.
Numerosi studi, inoltre, sono concordi nell’individuare, tra i fattori predisponenti e aggravanti, lo stress. Durante lo stress acuto, le modifiche della struttura corporea hanno lo scopo di far fronte al fattore di stress esistente e di provocare l’adattamento. Ma sotto stress cronico, questo adattamento potrebbe diventare molto costoso per il sistema fasciale, a causa di una concomitante infiammazione cronica. Sebbene non esista una

 terapia specifica, sono disponibili diverse terapie farmacologiche e non farmacologiche.

Osteopatia e Fibromialgia: mani esperte contro il dolore. Cosa può fare l’osteopatia? Lo studio del CIO

L’osteopatia può giocare un ruolo importante nel  trattamento della fibromialgia. Il CIO – Collegio Italiano di Osteopatia ha condotto negli anni passati uno studio su 85 pazienti, della durata di due anni e mezzo, volto a verificare l’efficacia dell’approccio manuale, ottenendo buoni risultati nel miglioramento della qualità di vita e nella diminuzione dell’assunzione di farmaci dei soggetti coinvolti. I gruppi di pazienti trattati hanno riportato sui questionari a loro forniti miglioramenti sul piano neurovegetativo, sul piano algico dell’apparato locomotore e una maggiore resistenza allo stress familiare e alla vita lavorativa. “Il trattamento osteopatico lavora sullo stress del paziente cercando di regolare il sistema nervoso autonomo attraverso un approccio manipolativo ben preciso su aree sia dell’apparato muscolo-scheletrico sia su aree nervose – spiega Mauro Fornari, osteopata presidente del CIO – Collegio Italiano di Osteopatia – . Si effettuano manipolazioni dolci, che non sono dolorose ma non signifca che non vadano in profondità. Queste sono volte a riequilibrare il sistema nervoso autonomo e a rilassare la muscolatura”.

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